
ECO-INNOVAZIONE: Strumenti avanzati per lo sviluppo in economia circolare

Progetto approvato con DDR N. 48 del 28/12/2023
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La transizione da un’economia lineare ad una circolare tiene conto sia del profilo economico sia delle dimensioni sociali e ambientali come componenti imprescindibili dello sviluppo sostenibile finalizzato ad un miglioramento generalizzato della qualità della vita. L’economia circolare, si basa sul concetto di efficienza di risorse garantendo una continua crescita economica, prevede un passaggio da un modello classico di economia lineare basata sul “produci-usa-getta” che “crea rifiuti” in un sistema resiliente più sostenibile.
La transizione verso l’economia circolare parte dall’eco innovazione applicata nei cicli produttivi (tecnologie più sostenibili, nuovi materiali, filiera del riciclo,…) per passare ad un cambiamento di tipo culturale in quanto include variazioni nel comportamento (aspettative, priorità, criteri di scelta, abitudini) del consumatore, dei produttori, del sistema attraverso lo sviluppo di nuovi modelli sistemici di gestione delle risorse, di consumo e di business aziendali che tengano in conto orizzonti temporali più estesi del breve termine, coinvolgano molteplici attori con approccio partecipativo.
Il progetto "ECO-INNOVAZIONE: Strumenti avanzati per lo sviluppo in economia circolare" ha fissato precisi obiettivi di risultato al fine di favorire l’aggiornamento di competenze in materia di innovazione ecologica e organizzativa. L’analisi dei principali strumenti dell’eco innovazione (dal livello di prodotto al livello di processo e di sistema) viene dettagliata per i 3 campi di seguito identificati:
1) Chiusura dei cicli produttivi, che si basa su prevenzione della produzione di rifiuti (e loro recupero, quando prodotti), grazie alle strategie di eco design e dunque la sostituzione con risorse rinnovabili o materiali riciclati, l’estensione della vita dei prodotti (maggiore riparabilità, facilità di di assemblaggio e riuso); il riuso di prodotti/componenti ; la riduzione delle materie prime o fattori di produzione utilizzati.
2) La realizzazione di modelli sistemici di business e di consumo basati su nuovi modi di organizzare produzione e comportamenti di consumo e su nuove relazioni funzionali tra le organizzazioni.
3) Individuazione e sviluppo di indicatori per il monitoraggio degli obiettivi di eco innovazione,della transizione e dell’efficienza delle risorse. Le aziende aderenti al progetto, seppur appartenenti a settori diversi, stanno tutte affrontando una analisi dettagliata del prodotto/servizio offerto, per implementare sistemi migliorativi in termini catena di produzione, scelta dei materiali e dei fornitori, quantità e qualità degli scarti a fine produzione.
Destinatari:
I destinatari degli interventi, come previsto da direttiva, sono i dipendenti i professionisti e i titolari d'impresa che hanno sottoscritto partenariato aziendale e che preliminarmente hanno svolto un'analisi dei fabbisogni formativi per per individuare gli interventi più adatti per ogni singolo caso.
Articolazione: Gli interventi:
ACTION RESEARCH FINALIZZATA ALL'INTRODUZIONE DI PROCESSI PRODUTTIVI:
L'action research è una metodologia di ricerca che prevede un'azione concreta per risolvere un problema specifico, accompagnata dalla raccolta sistematica di dati e dall'analisi critica dei risultati al fine di migliorare continuamente il processo. Nella ricerca sull'introduzione di un nuovo prodotto sostenibile, l'action research può essere utilizzata per guidare il processo di sviluppo del prodotto in modo da garantire la sostenibilità e la redditività.
Il processo che si andrà ad intraprendere sarà il seguente:
- 1. Identificare il problema: la necessità di un prodotto sostenibile nel mercato attuale.
- 2. Definire gli obiettivi: sviluppare un nuovo prodotto che sia sostenibile, redditizio e in grado di soddisfare le esigenze del mercato.
- 3. Creare un team di ricerca: composto da esperti di marketing, ingegneri, tecnici e personale di produzione.
- 4. Identificare le caratteristiche del prodotto sostenibile: definire le caratteristiche che il prodotto dovrà avere per essere considerato sostenibile, ad esempio materiali riciclati, produzione a basso impatto ambientale, utilizzo di energia rinnovabile.
- 5. Identificare i potenziali clienti e il mercato: condurre un'analisi di mercato per comprendere le esigenze dei potenziali clienti e come il nuovo prodotto può soddisfarle.
- 6. Sviluppare e testare il prototipo: sviluppare un prototipo del prodotto e testarlo per valutare la sua sostenibilità, funzionalità e redditività.
- 7. Raccogliere dati e analizzare i risultati: raccogliere dati dal prototipo testato e analizzarli per identificare le aree di miglioramento.
- 8. Implementare le modifiche necessarie: utilizzare i risultati dell'analisi dei dati per apportare le modifiche necessarie al prototipo.
- 9. Testare il prodotto aggiornato: testare il prodotto aggiornato per valutare se le modifiche apportate hanno migliorato la sostenibilità, la funzionalità e la redditività.
- 10. Ripetere il processo: continuare a migliora.
EFFICIENZA OPERATIVA ATTRAVERSO L'ECO-EFFICIENZA:
Un numero crescente di studi di casi aziendali suggerisce che programmi di sostenibilità ben eseguiti possono portare a miglioramenti significativi nell'efficacia operativa di un'azienda. Ad esempio, Ambec e Lanoie (2008) indicano quattro modi distinti in cui le aziende possono sfruttare iniziative di sostenibilità per ridurre i costi, tra cui:
1) minori costi di materiali, energia e servizi.
2) costo ridotto del lavoro attraverso guadagni di efficienza/ produttività.
3) minori costi di capitale.
4) miglioramento della gestione dei rischi e delle relazioni con le parti interessate esterne.
Gli studi che esaminano i benefici dei programmi di sostenibilità ambientale si sono concentrati sui risparmi sui costi attraverso guadagni in eco-efficienza. Invece di concentrarsi principalmente sui costi di eliminazione o trattamento dell'inquinamento, i principi di eco-efficienza richiedono ai gestori di concentrarsi sui costi opportunità rappresentati dall'inquinamento e dai flussi di rifiuti generati nei processi aziendali (ad esempio, risorse sprecate, sforzi sprecati, ulteriori misure di abbattimento e smaltimento, potenziali oneri per la salute e la sicurezza, e diminuzione del valore del prodotto per il cliente). Gli studi sulle variabili di eco-efficienza riflettono che le aziende possono ottenere risparmi significativi sui costi attraverso una migliore efficienza produttiva e beneficiando delle conseguenze positive derivanti dalla riduzione degli sprechi eccessivi, dalla riduzione dei costi dei materiali e dal risparmio di energia.
Le aziende possono ampliare tali risparmi e generare ulteriori benefici, coordinandosi con fornitori e clienti nel tentativo di implementare risparmi ed efficienze interconnessi in una catena di fornitura sostenibile più ampia.
I BUSINESS MODEL: VERSO UNA MAGGIORE CIRCOLARITA':
Gusmerotti et al. (2020), che hanno delineando delle aree, precisamente sei, su cui si può intervenire per la circolarità:
- 1. Sales model, cioè lo Spostamento della vendita di volumi di prodotti alla vendita di servizi e il recupero dei prodotti dai clienti, dopo il primo ciclo di vita.
- 2. Product design/material composition, che prevede prodotti designed e engineered per massimizzare il riutilizzo di alta qualità del prodotto, dei suoi componenti e dei materiali.
- 3. IT/data management, dove è richiesta una competenza chiave, ossia la capacità di tenere traccia delle informazioni sui prodotti, sui componenti e sui materiali;
- 4. Supply loops, con la massimizzazione del recupero dei propri assets e la massimizzazione dell’uso di materiali riciclati/componenti usati, al fine di ottenere ulteriore valore dai flussi di prodotti, componenti e materiali.
- 5. Strategic sourcing for one operations, che riguarda la capacità di stabilire partnership trust based e di lungo periodo con i fornitori e i clienti, compresa la co-creation.
- 6. HR/incentives, dove è richiesta una cultura di tipo adattivo e lo sviluppo di adeguate capabilities, supportate da programmi di formazione e di incentivazione.
I modelli di business, sulla scia di quanto teorizzato anche da Vermeulen (2015) e Mentik (2014),verranno anallizzati durante le sessioni di coaching, vagliando quelle che sono le rappresentazioni più aderenti e percorribili dalle aziende partecipanti al progetto. Il direttore o la proprietà, che rappresenterà l'azienda, avrà modo di scandagliare le caratteristiche dell'attuale struttura organizzativa e la via maggiormente percorribile per attuare il cambiamento.
GREEN SUPPLY CHANGE MANAGEMENT:
UTILIZZARE CONCETTI DI ECONOMIA CIRCOLARE NELLO STUDIO DI NUOVI PRODOTTI:
- La genesi del concetto di economia circolare,e principali differenze tra economia circolare ed economia lineare.
- I modelli tradizionali e nuovi per l’adozione dell’economia circolare nelle imprese.
- Attività di ricerca e sviluppo dell’imprese per dare vita a nuovi prodotti e servizi circolari.
- Comprendere l’essenza reale e le caratteristiche specifiche dell’economia circolare.
- Discutere le specificità delle attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e servizi circolari.
- Progettare un modello di business circolare.
UTILIZZARE CONCETTI DI ECONOMIA CIRCOLARE NELLA SUPPLY CHAIN:
- L’economia circolare nella logistica e nel supply chain management la reverse logistics.
- Modelli di supply chain e potenziali applicazioni.
- Riconoscere il ruolo dell’economia circolare come fattore abilitante della logistica e del supply chain management.
- Utilizzare il rifiuto generato in una supply chain come input in altre filiere tecnologico-produttive.
GREEN PURCHAISING:
GESTIRE LA CATENA DI FORNITURA IN UN'OTTICA DI RESPOSNSABILITA' SOCIALE E AMBIENTALE:
- Principi di “responsible sourcing”.
- Criteri per la valutazione del rischio.
- Come sviluppare una checklist di verifica.
- Pianificare e condurre una valutazione su un fornitore.
- Ambiti di verifica, dal lavoro minorile alla retribuzione.
- Casi di studio e problematiche rilevanti. Dall’intermediazione illecita ai contratti di prossimità.
- Valutare i rischi nella catena di fornitura.
- Analizzare le buone prassi più diffuse per il monitoraggio dellla filiera.
- Comprendere i requisiti dei principali CoC o standard di riferimento in materia di responsabilità.
- Acquisire consapevolezza sulle principali problematiche / criticità che contraddistinguono i vari settori.
- Condividere le tecniche più consolidate per la conduzione di audit efficaci.
- Raccogliere e triangolare le evidenze.
GESTIRE LA SOSTENIBILITA' NEI PROCESSI DI APPROVIGIONAMENTO:
- Sostenibilità rigenerativa e indicatori.
- Economia Circolare, ESG e earth system.
- Principi di Approvvigionamento Sostenibile.
- Etica negli Approvvigionamenti.
- Valutazione del Ciclo di Vita (LCA).
- Svolgere acquisti sostenibili e responsabili.
- Applicare tecniche per la riduzione dell'impatto ambientale e l'integrazione di aspetti sociali nella catena di fornitura.
- Analizzare i principi etici nella scelta dei fornitori e nelle pratiche di approvvigionamento, incluse le considerazioni relative ai diritti umani e alla trasparenza.
- Applicare tecniche per valutare l'impatto ambientale di un prodotto o servizio durante tutto il suo ciclo di vita.
- Identificare e valutare fornitori che adottano pratiche sostenibili, nonché a stabilire relazioni a lungo termine con loro.
ETHICAL BRANDING:
MODELLI DI CSR:
- Modelli di CSR ( informale, corrente, sistemica, innovativa).
- Principali strumenti di comunicazione: dai Report di Sostenibilità alle Certificazioni ai Claims autodichiarati.
- Case Hystory.
- Le comunicazione mediante etichette (labelling).
- Individuare le caratteristiche di diversi modelli di CSR.
- Comunicare la Sostenibilità di un’organizzazione e/o di un prodotto: sfide e rischi di greenwashing.
- Analizzare brand che hanno acquisito valore attraverso la comunicazione di comportamenti responsabili.
- Comunicare attraverso claims etici.
UTILIZZARE STRUMENTI DI MISURAZIONE DEL VALORE DEL BRAND:
- Media monitoring.
- Custom Models.
- Image recognition.
- Analisi metriche di performance di campagne Google Ads, Facebook ecc.
- Utilizzare Quicksearch.
- Utilizzare tools per organizzare dara set automatizzati.
- Utilizzare query di ricerca.
- Utilizzare piattaforme di generazione di metriche di performance (es. Talkwalker ecc).
GREEN MINDS: SCENE DI CAMBIAMENTO PER LA SOSTENIBILITA':
GESTIRE L'INNOVAZIONE DI PROCESSI PER FAVORIRE IL CAMBIMENTO DEI COMPORTAMENTI E DEGLI ATTEGIAMENTI:
- La gestione del cambiamento in azienda : strumenti e applicazioni.
- Principi e buone prassi per l’interiorizzazione del cambiamento.
- Modelli di interconnessione tra i tre livelli organizzativi persona, relazioni, processi.
- Applicare gli strumenti migliore per favorire il cambiamento dei comportamenti.
- Essere in grado di favorire l’interiorizzazione del cambiamento attraverso l’applicazione di principi e strategie ad hoc.
- Applicare strumenti per comprendere e gestire le relazioni emergenti Applicare metodi per rafforzare il senso di appartenenza.
ECO-BALANCE DESIGN:
In economia circolare si definisce ciclo di vita del prodotto la sequenza di fasi che un prodotto attraversa: dalla fase di progettazione – che include la scelta dei materiali da utilizzare – passando per la produzione, distribuzione, uso e riuso, fino allo smaltimento finale. Il ciclo di vita del prodotto nel modello circolare è riconducibile al ciclo vitale della natura: la fine per un prodotto rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo per un altro. Nel nuovo paradigma dell’economia circolare il prodotto viene creato per essere ripristinato, per mantenere il suo valore e quello dei suoi materiali il più a lungo possibile, al fine di poterli reinserire nell’economia alla fine del ciclo di vita. Dalla progettazione in chiave sostenibile e circolare del prodotto, che considera durabilità, parti modulari e scomponibili, biodegradabilità, si passa alla produzione, sostituendo materie prime vergini con materie prime seconde e con materie prime provenienti da fonti fossili con biomateriali. L’obiettivo dell’intervento è di coinvolgere i partecipanti all’adozione della metodologia chiamata Life Cycle Assessment.
Nello specifico i partecipanti applicheranno la metodologia, sviluppando un project work basato su 2 principali fasi di vita del prodotto:
- Raccolta e analisi di dati di impatto ambientale (per esempio emissioni nell’aria e in acqua, produzione di rifiuti e consumo di risorse) associati al prodotto, dalla fase di estrazione di materie prime, passando per la produzione e l’utilizzo, fino ad arrivare allo smaltimento finale, considerando il riciclo, riuso, e il recupero di energia.
- Stima degli indicatori delle pressioni ambientali (per esempio cambiamenti climatici, smog estivo, esaurimento delle risorse, acidificazi one, effetti sulla salute umana ecc.) associati agli impatti ambientali del ciclo di vita del prodotto. L’intervento vuole quindi trasferire agli allievi le competenze necessarie a sviluppare e/o reinterpretare i prodotti aziendali in ottica di ecosostenibile.
ECONOMIA CIRCOLARE: LA SOSTENIBILITA':
La sostenibilità nell'economia circolare è un concetto fondamentale che si riferisce alla capacità di creare valore economico in modo equo ed equilibrato con l'ambiente e la società. L'economia circolare mira a eliminare gli sprechi e a massimizzare l'utilizzo delle risorse attraverso l'adozione di modelli di produzione, consumo e smaltimento che favoriscono la riduzione dell'impatto ambientale.In questo contesto, la sostenibilità si basa su tre principi fondamentali:
- Riduzione degli sprechi: la sostenibilità nell'economia circolare implica la riduzione degli sprechi di risorse e l'adozione di modelli di produzione e consumo efficienti. Ciò significa che le imprese devono produrre beni e servizi con un minor impatto ambientale e che i consumatori devono scegliere prodotti e servizi che abbiano una vita utile più lunga.
- Riuso e riciclo: la sostenibilità nell'economia circolare implica anche il riuso e il riciclo dei materiali e delle risorse. Ciò significa che i produttori devono utilizzare materiali riciclati e che i consumatori devono restituire i prodotti al termine della loro vita utile per il riciclo.
- Equità sociale ed economica: la sostenibilità nell'economia circolare deve anche garantire l'equità sociale ed economica, promuovendo il lavoro dignitoso e la riduzione delle disuguaglianze. Ciò significa che le imprese devono garantire salari equi e condizioni di lavoro sicure, e che i consumatori devono scegliere prodotti e servizi che rispettino i diritti dei lavoratori e delle comunità locali.
In sintesi, la sostenibilità nell'economia circolare mira a creare un'economia più equa, efficiente ed ecologicamente sostenibile, in cui le risorse sono utilizzate in modo responsabile e le disuguaglianze sono ridotte. La sensibilizzazione dell’argomento descritto avverrà attraverso la metodologia del workshop, azione in cui saranno invitate le aziende coinvolte a progetto e altri imprenditori e lavoratori del territorio che intendono avvicinarsi alla materia.